sabato 20 agosto 2011

Slavutich e Chernobyl.


Slavutich é la cittadina sorella di Prypiat: lì vivono le migliaia di persone che dall'86 dedicano la loro vita allo smantellamento della centrale di Chernobyl. É un posto surreale, costruito a tavolino, una città senza storia, un agglomerato modello, una scenografia ipervivibile. Ci abbiamo passato due giorni, ci hanno accolto due angeli, ci hanno raccontato le loro esistenze a contatto col "mostro", che visto dalla finestra di casa smette quasi di fare paura. Dina ricorda ancora gli autobus che inghiottono lei, la sua famiglia, i vicini per portarli via per sempre dalla loro vita serena. Ci accompagna a Kiev questa giovane mamma e si commuove riconoscendo i suoi ricordi personali tra le teche del museo di Chernobyl. Ma dinanzi al mostro ci presentiamo da soli. O meglio, alla mercé di una guida che ci trascina da un lato all'altro dell'exclusion zone. I sentimenti sono contrastanti, ma prevale il fastidio per la profanazione di un passato che non ci appartiene: un'oscena passeggiata tra i resti di un mondo morto troppo giovane. Scriviamo da rivne adesso. I cuori barcollano.

Qui i due reattori incorniciano il sarcofago

L'alllontanamento dal reattore

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